Ansia da contanti in Italia?
Secondo un’indagine svolta ad ottobre 2020 da EMG Acqua, sarebbero 9 milioni gli italiani che hanno dichiarato di non voler più utilizzare i contanti per pagare i propri acquisti perché si sono resi conto che farne a meno non è mai stato così semplice. La paura di contrarre il Covid-19, infatti, ha permesso di sviluppare nuovi metodi di pagamento e ha incentivato l’utilizzo di carte di credito, bancomat e prepagate. Se poi a questo si aggiungono alcuni provvedimenti del Governo, come il cash-back e la lotteria degli scontrini, in quanti continueranno ad utilizzare il contante?
Come dimostra l’emotion analysis di EniDatalab, gli italiani hanno risposto negativamente e con rabbia alle misure prese dal governo in materia, al tempo stesso, però, c’è grande attesa e positività per le innovazioni sui pagamenti digitali sempre più frequenti, visto che si è capito di poter fare qualcosa che prima non era nemmeno immaginabile. Le emozioni negative di paura, rabbia, tristezza e disgusto per i temi di evasione e riciclaggio e di opposizione alle nuove forme di pagamento sono bilanciate da emozioni positive come fiducia, positività e sorpresa per gli esperimenti di demonetizzazione che favoriscono anche l’eliminazione della corruzione grazie al limitato uso del contante.
Ma gli italiani diranno per sempre addio alle banconote?
Il 59,4% del campione intervistato ha dichiarato che, visti questi incentivi, da ora in avanti userà maggiormente carte di credito, bancomat e prepagate. In realtà però dall’altro lato c’è un 20,4% che non ha alcuna intenzione di rinunciare a monete e banconote se la spesa è di piccolo taglio. Gli italiani sono ancora molto lontani dal salutare il contante per sempre, ma com’è possibile che questo dato sia ancora così alto? È evidente come anche qui è soprattutto la cultura finanziaria dei singoli a influenzare l’uso o meno della cartamoneta. C’è chi crede che il contante favorisca la diffusione del virus e quindi ne evita l’utilizzo, e chi invece crede che non potrebbe mai farne a meno, come ad esempio gran parte della popolazione italiana che va dai 60 anni in su. Questione di abitudine, di pigrizia o di mancata informazione, non si sa quale sia il motivo, quello che si sa è che questa fascia di popolazione andrebbe “rieducata” all’utilizzo delle carte e dei nuovi metodi.
Ormai anche il linguaggio quotidiano si è adeguato con nuovi termini prima poco utilizzati, come “contactless”, “cashless”, “fintech”, “bancomat” e questo si nota anche analizzando le conversazioni degli italiani sui social network. Ma questa nuova percezione dei contanti potrebbe essere quella definitiva? Si saprà tra qualche anno, per ora non resta che sperare in un consumo più sicuro e più consapevole, qualsiasi sia lo strumento utilizzato. Quanto fatto fino ad ora ha dato e darà una spinta all’uso dei pagamenti digitali: il momento è favorevole per accelerare la corsa verso la cashless society.
Domec, dal suo lato, si impegna a supportare le aziende e i consumatori con la realizzazione di Programmi Loyalty nativamente integrati con i più evoluti sistemi di pagamento digitali, per sfruttare il loro potenziale e renderli veicoli di interazione evoluti verso l’utilizzatore finale, ed offrire una modalità di pagamento semplice e veloce, permettendo l’identificazione degli stessi e la possibilità di segmentare i consumatori in base alle loro preferenze d’acquisto.